Poche persone presenti
(15-20), pochissimi consiglieri (dell'opposizione solo qualche
rappresentante del M5S) e nessun assessore. C'era Legambiente.
Il sindaco dott.ssa Anna
Tinivella, che lamenta in introduzione la scarsissima presenza (dice
che hanno inviato 1500 mail di invito) presenta il piano definendolo
di importanza massima per il futuro dell'ambiente della nostra città.
Il Piano era presente sul sito del Comune, ma senza alcuna
facilitazione nel renderlo comprensibile per cui, forse, la scarsa
partecipazione dei cittadini trovava una spiegazione (non dovrebbe
valere per spiegare l'assenza degli amministratori).
In sintesi tale piano,
che si richiama al protocollo di Kyoto e ha l'obiettivo di ridurre
del 20% le emissioni di anidride carbonica (CO2) entro il
2020, è strutturato in tre parti fondamentali:
- inventario (anno base 2005) dei consumi energetici cittadini (elettrici, termici, carburanti) per i vari settori sociali (edifici pubblici, residenziali e commerciali, illuminazione pubblica, trasporto pubblico e privato, rifiuti, industria, ecc) e conseguente quantità di emissioni di CO2. In questa sezione il piano è strutturato in una serie di complicate tabelle di dati e di conseguenti calcoli
- piani di interventi e attività finalizzati a raggiungere, nel 2020, la programmata riduzione delle emissioni. Per ogni piano/azione viene indicata la quantità di energia risparmiata o trasferita a fonti rinnovabili e la riduzione di CO2 che da quel piano/azione deriva.
- programma di monitoraggio continuo per la verifica del raggiungimento progressivo degli obiettivi
Si sono presto evidenziate parecchie incongruenze, che abbiamo fatto rilevare anche in quella sede:
- fin dall'inizio una sorpresa: ciò che veniva proiettato era diverso da ciò che avevamo visionato scaricandolo dal sito del Comune.
- Sul documento inserito nel sito mancavano i valori dei consumi termici (il metano, innanzitutto) per terziario, residenziale ed industria. Una quantità enorme non considerata. Chiaro che sarebbero mancate le relative emissioni (proprio tante!) di CO2. Il rischio è che diventa irrealistico ridurre le emissioni se non viene considerato gran parte di quelle reali.
- i consumi elettrici del terziario e del residenziale apparivano esattamente gli stessi (ma proprio all'ultima cifra decimale) per tutti gli anni considerati (2005-2010). Nel relativo grafico a barre per il terziario però i valori erano completamente diversi
- i consumi, e dunque le relative emissioni, imputati ai trasporti ammontavano a più del doppio dei consumi elettrici di industria e residenziale: dato apparentemente molto poco credibile
- venivano citati dei consumi per "trasporti pubblici" con lo stesso valore (di nuovo all'ultima cifra decimale) dei trasporti privati: 67000 MWh/anno: dato apparentemente molto poco credibile. Tra l'altro è poco chiaro che cosa siano i trasporti pubblici a Borgomanero.
- la somma finale dei consumi energetici per l'anno 2005 (proprio quello di riferimento) della tabella generale era sbagliata di circa il doppio (150000 MWh/anno verso 300000 MWh/anno) !!!
Anche nella seconda
parte (quella delle attività programmate per raggiungere la
riduzione dei consumi e dunque delle emissioni) veniva rilevata una
serie di leggerezze e incongruenze, alcune rasentanti il ridicolo.
Un esempio: il Comune
nel 2012 acquisterà 40 strumenti (costo 25€/cadauno) da
distribuire ad altrettante famiglie che parteciperanno al relativo
bando per venirne in possesso. Tali strumenti "contano"
l'energia elettrica consumata e stimolerebbero i fortunati possessori
a risparmiare, nella previsione del piano, 100 MWh/anno: è
l'equivalente di circa 230 lampadine da 50 W accese giorno e notte
per un intero anno.
Per dare la misura
un'altra attività prevista dal Piano (2012), con l'istallazione di
un impianto fotovoltaico su di una scuola cittadina (investimento di
78000 €) si risparmierebbero 20 MWh/anno, molto meno (5 volte di
meno) dello strumento sopra descritto. Dunque sarebbero meglio, molto
meglio, 40 banalissimi strumenti "conta corrente" che un
impianto fotovoltaico!
Nel corso della
discussione venivano man mano evidenziate, sempre da parte nostra,
altre incongruenze, errori, leggerezze, che lo stesore del piano
riconosceva come tali.A questo punto la dott.ssa Tinivella, visibilmente molto irritata, ha chiesto conto al professionista, affermando di aver perso del tutto la fiducia che riponeva in lui.
Il professionista ha riconosciuto che il piano va rivisto integralmente e si è impegnato a farlo.
La dott.ssa Tinivella ha affermato che, non presentando il piano in tempo utile (e apparentemente sembra essere così), si perderebbe un consistente finanziamento destinato a far decollare e sostentare il piano.
Nel frattempo il piano è scomparso dal sito del Comune.
In base a questa
testimonianza diretta, Officina32 fa alcune considerazioni:
- senza le puntali osservazioni di Officina32 sarebbe passato un PAES assolutamente incongruo, raffazzonato e, per alcuni contenuti, falso. Di conseguenza il costo della redazione del PAES, a carico ovviamente dei cittadini, avrebbe rappresentato uno scandaloso spreco di denaro pubblico
- la riduzione di energia e delle conseguenti emissioni a effetto serra dichiarate dal PAES sarebbero rimasti sulla carta, richiamando finanziamenti pubblici che sarebbero stati degni di ben altre prospettive
- si perderanno, quasi sicuramente, finanziamenti che, con un PAES serio, avrebbero contribuito a rendere Borgomanero una città più pulita e vivibile
- la responsabilità dell'Amministrazione comunale non può fermarsi a stigmatizzare il comportamento dilettantesco e pigro del professionista (per altro da lei scelto) che ha stilato il PAES; l'Amministrazione comunale deve rispondere di un comportamento superficiale, disattento, lontano dalla necessaria e fondamentale sensibilità verso l'ambiente.
Officina32